Siamo a Dicembre e non si direbbe. Temperature alte e clima asciutto, non si è mai visto una cosa del genere. Non sembra proprio di essere a fine autunno.
Guardate cosa si prevede nelle prossime due settimane.
Questo clima mite, sconvolge un pochino i tradizionali piani di gestione dei prati, ecco allora un consiglio di cose da fare sui vari tipi di tappeti erbosi.
Mix di Microterme (Festuca arundinacea, Poa pratensis, Festuche fini e Loietti) al Nord Italia.
Fate attenzione alle nebbie in pianura che alzano l’umidità dell’aria creando i presupposti per l’attacco di malattie fungine fogliari. La Poa è in buono stato di crescita, con l’elevata umidità compare la Ruggine (malattia che crea delle pustole che rilasciano polvere, in realtà spore, marrone che sporcano mani, scarpe e organi di taglio).
Nelle zone in ombra, o perlomeno dove c’è bassa intensità luminosa anche legata a periodi di nuvolosità bassa, magari provocata dalla nebbia, può comparire della Muffa rosa della Nevi (Microdochium nivale) con dapprima la comparsa di una muffetta cotonosa a contatto delle foglie. Qualche operatore del verde nell’area milanese (Grazie Matteo…) mi ha segnalato la presenza di Filo Rosso, malattia tipiche del periodo primaverile (da 7°C a 26°C) e legata anche a scarsa alimentazione azotata.
Per quanto riguarda la protezione preventiva e la lotta, per i professionisti è necessario avere l‘abilitazione all’acquisto dei prodotti Fitosanitari, così come indicazione dettate dal PAN del 14 agosto 2012 D. lgs. 150.
Continuate a tagliare seguendo le indicazioni che abbiamo già trattato a riguardo dei prati a base di microterme
Potete concimare ancora. Il periodo mite fa crescere l’erba e c’è bisogno di sostenere in modo intelligente questa fase di crescita. Distribuite fertilizzanti granulari specifici per tappeti erbosi con appositi carrelli spandiconcime (mi raccomando) ricchi di Potassio e poveri di Azoto, seguendo le indicazioni pubblicate lo scorso mese, oppure concimazioni fogliari a basso dosaggio con concentrazioni non superiori allo 0,5% (Es. 500 gr di fertilizzante idrosolubile in 100 lt di acqua) e ripetete non prima di 14-21 gg. Ottimo prodotto è il Nitrato di Calcio.
Nelle aree di centro, Sud e Isole, invece siamo lontani dall’arrivo di perturbazioni fredde, perlopiù tipiche di febbraio, il rischio attuale può essere la comparsa di malattie fungine tipiche delle temperature superiori ai 18°C, come la macchia bruna (Rhizoctonia solanii) che si manifesta con macchie di oltre i 30 cm di diametro, di colore marrone.
Attenzione al Dollar Spot e ad alcune malattie fogliari che bruciano la lamina fogliare dalla punta verso la base (Ascochyta spp).
Continuate a tagliare seguendo le indicazioni che abbiamo già trattato a riguardo dei prati a base di microterme.
In questa zona d’Italia più mite, l’erba ha bisogno di maggior supporto anche di Azoto e non solo di Potassio, dunque potete distribuite fertilizzanti granulari specifici per tappeti erbosi con appositi carrelli spandiconcime (mi raccomando), i cosiddetti fertilizzanti equilibrati, cioè con rapporto di Azoto/Potassio 1:1, magari ricchi di microelementi (Manganese, Magnesio, Ferro, Molibdeno, tra i più importanti), con integrazione a base di Biostimolanti, come abbiamo trattato il mese precedente. Non trascurate la possibilità di fare concimazioni fogliari, tenendo validi consigli espressi per le aree del Nord Italia, ma iniziate pure a mese di dicembre inoltrato.
Prati in Macroterme (Bermudagrass)
Le Bermudagrass, sono le Macroterme più diffuse nel territorio nazionale, diffuse dal Nord al Sud e Isole, per il momento lasciamo da parte le altre tipologie di Macroterme (Paspalum, Stenotaphrum, Zoysia spp, e Pennisetum), che piano piano, stanno prendendo sempre più piede nei prati erbosi della nostra penisola. Al Nord la dormienza è iniziata, circa venti giorni fa con l’arrivo della prima ondata di freddo, mentre al Sud è appena iniziata da una settimana.
In caso di Bermudagrass in dormienza (Fogliame completamente giallo e secco) senza aver eseguito la trasemina con Loietti autunnali. Non fate niente. Non cercate di concimare per farla tornare verde, non è possibile fino a fine marzo al Nord Italia. Le concimazioni azotate tardive (da ottobre in poi) possono creare problemi alla Bermudagrass in fase di avvicinamento alla Dormienza che potrebbero provocare l’arrivo dell’unica malattia grave a carico delle Bermudagrass, il Spring Dead Spot (Detto anche SDS). Lasciate tutto così, al limite è consigliabile fare un leggero topdressing con sabbia in purezza, per qualche millimetro, in modo da proteggere dalla gelata diretta gli organi vegetativi in dormienza.
In caso di Bermudagrass a cui sono state fatte trasemine con Loietti o altre microterme a rapido accrescimento autunno –primaverile, conviene concimare con parsimonia per il motivo sopracitato, anche perché, se abbiamo optato per Loietti adatti ai freddi (Lolium perenni tetraploidi o Lolium multiflorum s.p. Westwoldicum) non vogliono troppo azoto, altrimenti si spingono troppo in altezza e non accestiscono, senza fare da “Ombrello” di protezione alle gelate per la Bermudagrass in dormienza.
Vi consiglio fertilizzanti a base di Nitrati (Nitrato di Calcio) per via fogliare a concentrazione non superiore ai 0,3% (300 gr di Nitrato di Calcio in 100 litri di acqua) da ripetere ogni 14 gg, per tutto dicembre e gennaio).
Aspettate la primavera per impiegare dosi più massicce di fertilizzanti.
PS: Vi invito a inviarmi foto o commenti relativi a macchie o forme strane che trovate sul prato e vediamo di commentarle oltre che impostare un piano d’intervento.