Concimazione azotata del prato verde- Due cose da sapere prima di farla

th0Q9I03CHL’inverno non arriva e tra poco è di nuovo primavera. Manca acqua e sicuramente,  se le cose rimangano così, la prossima estate non ci sarà molta acqua per bagnare i prati. Sono sincero: Magari!!! La gestione dell’acqua nel prato d’estate è la prima causa di danni al tappeto erboso. Nelle prossime settimane tratteremo questo aspetto manutentivo.

Lasciamo da parte la “Telenovelas” del prato a rotolo per qualche giorno perché volevo iniziare a inquadrare un altro aspetto gestionale del prato di assoluta importanza: La concimazione!!!

Non ho intenzione di fare inutili elenchi di prodotti e quant’altro, non è nella logica del mio blog. Qua a casa mia, cerchiamo prima di informare e poi, nel caso, nozionistica!!!

Iniziamo dalla concimazione azotata del prato!!!

Buon Viaggio nel mondo del prato!! Ci rivediamo alla fine della corsa!!

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Quando nulla si può fare, allora si prega!!!

Tra gli elementi nutritivi contenuti nei tessuti vegetali del tappeto erboso, l’Azoto è sicuramente quello in maggiore quantità, oscillando da un 2% del peso secco dei tessuti fino al 5%.

In questa sezione vi voglio dare solo delle informazioni di base per aiutarvi ad entrare piano piano in sintonia con il prato, poi sarà più facile cosa succede. Per semplicità vediamo come vengono influenzati gli aspetti principali del prato che interessano per avere un prato verde perfetto

Colore

Crescita dei germogli

Densità vegetazione

Crescita degli stoloni e rizomi

Stress alle alte temperature

Tolleranza ai freddi

Formazione di feltro

Consociazione floristica del miscuglio e infestanti

Malattie fungine 

IMG-20150805-WA005Colore, all’aumentare dell’azoto si incrementa proporzionalmente il contenuto di clorofilla, che vuol dire colorazione verde più intensa.

Ma se esageriamo con le quantità non c’è più incremento di colore.

Cosa succede in realtà, se aumentiamo la dose di azoto, oltre un punto critico, viene più stimolata la produzione di foglie rispetto a quella di clorofilla, di conseguenza il nostro prato avrà più foglie meno verdi.

 

IMG-20150618-WA019Crescita dei germogli, la crescita dei nuovi germogli dipende dalla formazione di nuove cellule che richiedono un sacco di sostanze cellulari che contengono azoto (aminoacidi e proteine), inoltre l’incremento di azoto aumenta la superficie fogliare.

Più azoto diamo, più il prato cresce e questo non è sempre un effetto positivo, perché richiede tagli più frequenti, come abbiamo visto, perdita di colore e ombreggiamento delle foglie superiori a quelle inferiori che diventano gialle.

Andando a vedere più da vicino cosa succede con tanto azoto, le cellule fogliari diventano più gonfie e con le pareti più sottili.

Insomma più azoto dai più il prato cresce ma debolmente

Un po’ come aggiungere piani ad un palazzo senza avere le fondamenta, ad un certo punto, crolla tutto. L’erba del prato non ha una forma di controllo sull’assorbimento di azoto dal terreno

siamo noi che dobbiamo razionare la nutrizione azotata per evitare risultati negativi e costi aggiuntivi

AvalancheDensità vegetativa: con poco azoto il prato risponde producendo più germogli laterali e incrementando la larghezza delle foglie.

Come si applichiamo azoto a un prato diradato,   aumenta immediatamente la densità della cotica, cioè, si formano numerosi  germogli nuovi con foglie più larghe. Questo effetto continua in modo proporzionale all’aumentare delle dosi di azoto. Come superiamo un valore critico di azoto, cioè iniziamo a fornire dosi in eccesso,  il fenomeno d’improvviso s’inverte, le piante iniziano ad ombreggiarsi l’uno con l’altro e poi, per mancanza di luce e spazio , il prato si  “autopota” riducendo la formazione dei germogli laterali e diradandosi di nuovo.

 

Sostanze di riserva. Facciamo attenzione, perché l’aspetto delle sostanze di riserva è cruciale, la chiave di volta per entrare in sintonia con il prato. Qui sta il trucco.

Gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi sono fondamentali per la sopravvivenza della pianta durante i periodi di dormienza invernale, formazione dei germogli e tolleranza agli stress estivi. Se consideriamo un prato poco concimato con azoto e iniziamo a somministrare piccole dosi, dapprima si registra un rapido incremento della presenza di zuccheri nei tessuti vegetali  nelle radici, colletto, rizomi, stoloni e nelle guaine fogliari.

Appena esageriamo con le applicazioni azotate , perché vogliamo avere il prato verde e denso per ospitare con orgoglio i nostri amici per un barbecue a fine giugno, il fenomeno s’inverte, gli zuccheri in poco tempo spariscono soprattutto in Loietti, Poe e Festuche arundinacea. Già,  perché come aumentiamo l’azoto, la pianta cresce e non accumula più gli zuccheri come sostanze di riserva , ma li brucia tutti e non ne risparmia più. Svuota i magazzini.

Il prato è potenzialmente una Cicala e non ha nessuna intenzione diventare una formica. Tocca a noi ad educarlo. Da oggi avete un nuovo figlio in casa, complimenti!! I prati di microterme sono soggetti a questo fenomeno, mentre le gramigne molto meno.

IMG-20151119-WA001Crescita radicale, altro aspetto chiave. Se capite i passaggi di oggi, chiudo il blog, di fondamentale non serve molto altro per gestire un prato verde perfetto!!

Le radici e la parte aerea competono uno con l’altro e lo fanno anche per l’azoto.

Quando un prato è gestito con poco azoto, gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi, scendono nelle radici sia per nutrirle (le radici non sono autosufficienti, dipendono dalla fotosintesi fogliare) che per essere immagazzinati. E fin qui va tutto bene.

In realtà per noi non molto, perché in questa salutare situazione del prato , noi siamo molto vicini ad una crisi di nervi o in prossimità di defenestrare l’ennesimo giardiniere.

Il prato è pallidino, cresce poco e magari anche rado con ciuffi irregolari, insomma una schifezza. Le radici che stanno nel terreno invece, usufruiscono al meglio di questa inattività dei piani superiori, espandendosi nel terreno e affrancandosi come Dio comanda.

Se fate un “Tassello” del prato,  nello stesso modo come si fa con l’anguria, e analizzate qualche secondo la zolla,  se aguzzate la vista, noterete delle  radici bianche piccole e grosse che si protendono verso il basso. Se poi cercate di spezzare il tassello,  nello stesso modo di come si spezza il pane, avvertirete una piccola resistenza ad aprirsi e soprattutto,  se fate attenzione ascolterete il suono delle radici che si staccano o che vanno in tensione come le cime delle barche attraccate al porto.  Sounds Good!!!

Questa  magia dura poco dal momento che si inizia a concimare il prato con azoto in quantità e con fertilizzanti non idonei.

Il flusso di zuccheri verso le radici viene subito interrotto mentre aumenta quello dell’azoto dalle radici alle foglie.

Fate ciao ciao alle radici!!!

Durante i periodi estivi, le riserve di zuccheri delle microterme si riducono e ulteriori dosi di azoto compromettono la funzionalità dell’apparato radicale anche dopo.

Invece le gramigne o Macroterme consumano tanto azoto durante l’estate quando la fotosintesi è al massimo senza registrare perdita di crescita radicale.

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Stoloni

 Crescita dei Rizomi e Stoloni: non è molto diversa la situazione rispetto all’influenza dell’azoto sulle radici.

Anche in questo caso, le microterme sono molto sensibili all’aumento di azoto che penalizza le riserve di zuccheri. Invece le specie stolonifere, come le Macroterme, richiedono più azoto per ancorare la vegetazione a discapito della produzione di rizomi che invece ancorano la vegetazione nel terreno. Lo stolone no è così gradito come i Rizomi.

 

 

 

giallo da freddoTolleranza ai freddi: E’ il contenuto di zuccheri, alias sostanze di riserva, nei tessuti dell’erba che influenzano questo aspetto. Maggiore sarà la loro concentrazione nei tessuti maggiore sarà la tolleranza al freddo.

Questo  perché gli zuccheri sono necessari per produrre dei composti all’interno della cellula che proteggono le proteine funzionali, trattengono l’acqua e producono zuccheri solubili che aumentano la pressione osmotica cellulare.

Cioè tessuti meno succulenti e più duri.

La resistenza ai freddi per le Macroterme diminuisce con alti livelli di azoto. Ecco perché bisogna stare attenti a concimare con azoto da settembre in poi le gramigne, riduciamo la tolleranza al freddo e rischiamo le morie invernali.

Stress alle alte temperature, la resistenza alle alte temperature estive è maggiore  con bassi contenuto di azoto nei tessuti e, guarda un po’, con un maggiore approfondimento dell’apparato radicale.

Gli eccessi azotati influiscono molto negativamente sulla tolleranza al caldo perché rallentano la chiusura degli stomi nelle ore più calde. La tendenza a disseccare aumenta progressivamente con l’aumento di azoto nel prato.

feltroFormazione di feltro, Con l’aumentare dei valori di azoto si registra anche un aumento di feltro nel prato. Comunque tappeti erbosi ben gestiti sotto il punto di vista dell’irrigazione, pH tenuti intorno a 7, poco compattamento, sostanza organica con buona carica microbica e taglio rispettoso delle regole, l’aumento di feltro per eccessi azotati non si verifica. Bisogna precisare che l’azoto in eccesso con temperature intorno ai 14°C, tipiche delle primavere degli ultimi anni, influisce sull’incremento del feltro più che sulla crescita del prato. Per chi ci mastica un po’ di più, aggiungo che elevati tassi di azoto modificano il rapporto C/N mettendo in condizioni la flora microbica di degradare del feltro, ma solo nella forma nitrica, perché le forme ureiche o ammoniacali, durante la fase di ossidazione, acidificano il feltro, abbassando il pH,  rallentando la degradazione.

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Composizione floristica del prato e infestanti: la Poa pratensis predomina in caso di elevati valori di azoto rispetto la Festuca arundinacea, avviene il contrario con bassi dosaggi. Il loietto si avvantaggia di più dell’azoto rispetto la Poa. Per quanto riguarda le specie infestanti, l’azoto come ovvio, diventa determinante per la loro aggressività sul prato. Alte dosi di azoto favoriscono lo sviluppo della Poa annua soprattutto se le concimazioni sono in tardo autunno e invernali,  mentre la Digitaria si avvantaggia con concimazioni azotate in piena estate.

Rhizoctonia cerealis
Rhizoctonia cerealis

Malattie fungine, l’azoto ha un diretto coinvolgimento nella suscettibilità delle malattie fungine sul prato. Per esempio in condizione di eccesso di concimazione azotata, le cellule presentano pareti cellulari molto sottili e scarsa presenza di zuccheri, aumentando pericolosamente la suscettibilità a:

Pythium, Brown patch (Rhizoctonia spp),

 

 

 

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Ruggine

Bassi livelli di azoto, che vuol dire prato che cresce poco, foglie meno turgide, germogli più vecchi, viene aumentata la suscettibilità a:

Dollar spot (Sclerotinia homeocarpa), Ruggine (Puccinia), Filo rosso (Laetisaria fulciforme), pink patch (Limonomyces rosiepellis).

L’Antracosi della Poa pratenis viene contrastata con concimazioni azotate a basso dosaggio o con impiego di formulati a cessione lunga nel tempo.

Direi che come informazioni preliminari sull’importanza dell’azoto nel prato ve ne ho date abbastanza.

Prossima volta, entriamo nel vivo:

Strategie di concimazione azotata per il prato!!!!

         Studiate, gente, Studiate!!

 

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