Molte ombre sul glifosate, cancerogeno si , cancerogeno no, sta di fatto che persiste nelle acque di falde e dunque ancora fumata nera per il suo utilizzo per il futuro. Alternative? Per esempio il PIRODISERBO. Ho provato su un campo di calcio pieno di Poa annua e vedremo a breve i suoi effetti. I tempi di lavorazione sono stati di 1000 mq all’ora circa con macchina portata da 1,80 m di lavorazione per il primo passaggio. Mentre 3500 mq all’ora per il secondo passaggio che ha bruciato letterlamente l’erba già cotta dalla prima passata. I consumi di GPL per alimentare la macchina, sono stati mediamente di circa 1300 mq per bombola da 25 Kg.
Guarda cosa succede se non semini bene
Questo è un tappeto erboso di Festuca arundinacea e Poa pratensis di circa 60 giorni, quello che vedete è solo Festuca, la Poa è ancora piccola e con poche foglie (2 foglie vere di media) e non si vede dalla foto, sarà più evidente in primavera avanzata.
Si notano alcune aree irregolari con maggiore densità di vegetazione rispetto le zone limitrofe.
Cosa sarà mai successo?
Appena terminate le operazioni di semina (in questo caso meccanica) si è abbattuto un temporale o semplicemente una pioggia, provocando lo spostamento del seme causa galleggiamento facendolo confluire nelle diverse microasperità del letto di semina.
Uno dei problemi più ricorrenti nelle semine autunnali per scarso interramento del seme nel terreno.
Le seminatrici specifiche da tappeto erboso, che non hanno niente a che vedere con quelle impiegate in agricoltura, devono essere regolate correttamente in modo da creare l’alloggiamento omogeneo e sicuro del seme, smuovendo leggermente la terra superficiale (qualche millimetro) per imbrattare il miscuglio di prato e interrandolo contemporaneamente di qualche millimetro.
Sarà l’azione del rullo posteriore della seminatrice a rifinire l’operazione, costipando seme e terra per garantire l’ancoraggio del seme al terreno.
Se questo non viene fatto correttamente il rischio di trovarsi come nella foto è elevato.
Che fare?
Non serve niente, fate attenzione perché nelle macchie dense di vegetazione, il prato sarà più sensibile alle malattie fungine con l’aumentare del freddo umido invernale.
Poi, piano piano, una parte delle piantine giovani andranno a morire (non c’è spazio, luce e nutrimento a sufficiente per tutte le piantine troppo ravvicinate) e la situazione andrà a migliorare da sola in primavera.
Tutto quello da sapere sul taglio – parte seconda-
Leggi la prima parte qui
Come tagliare nelle situazioni più difficili
Di seguito ho pensato di riportare alcuni casi dove magari c’è incertezza di come operare. Se avete altre situazioni qui non trattate, non dovete fare altro che chiedere. Intanto vediamo alcune più comuni situazioni
Il primo taglio dopo i freddi invernali
Dopo i freddi invernali è consigliabile eseguire il taglio appena il tappeto ha raggiunto i 7-8 cm per i miscugli a base di Festuca arundinacea. Lasciatelo allungare un po’, così si distende anche l’apparato radicale. Applicate la regola del 30% immediatamente.
Il primo taglio dopo la semina
Appena dopo una semina autunnale o primaverile di un tappeto erboso, prima di eseguire il primo taglio è necessario rispettare dapprima la tenuta del fondo per non rischiare di fare solchi, carreggiate o buche. Si consiglia di tagliare nelle ore pomeridiano con terreno asciutto, foglia asciutta e se potete evitate le giornate ventose.
Ricordatevi il primo taglio a carico di un tappeto a base festuca arundinacea e Poa oppure di Loietto e Poa è strategico, ne condiziona lo sviluppo delle giovani piantine iniziando a delineare una sorta di equilibrio tra le specie all’interno del miscuglio impiegato, con i primi tagli si devono rispettare più possibile la germinazione e il primo sviluppo di tutte le essenze impiegate.
Perciò vi consiglio di non far oltrepassare l’erba oltre i 10-12 cm di altezza (generalmente sono le specie cespitose le più veloci a germinare, dunque Loietti e Festuche), in modo che distendano più possibile anche le radici nel terreno, poi si spunta solo per 1-2 cm, facilitando la penetrazione della luce solare verso la superficie del suolo.
Così facendo si aiuta lo sviluppo delle specie più lente nella crescita come le Poe.
Dal secondo taglio si applica la regola del 30%.
Leggi tutto “Tutto quello da sapere sul taglio – parte seconda-“