Da qualche anno si sfrutta al meglio l’alternanza vegetativa tra microterme e macroterme per avere superfici erbose al top 12 mesi all’ anno.
Questa tecnica ha permesso l’impiego di specie macroterme anche in areali poco adatti sulla carta come quelli del Nord Italia.
I vantaggi della Bermudagrass in estate vuol dire, poca acqua, niente malattie e nessun problema di gestione o limite di utilizzo (quanto volete) a differenza dei prati di microterma che soffrono le pene d’inferno per almeno 80-100 giorni nei mesi estivi.
Le numerose restrizioni per l’uso del chimico fa sorgere spontanea l’interesse per cosa e come e usare di alternativo per la lotta ai funghi patogeni del prato. Cosa possiamo fare? Questa è solo la domanda più comune che proprietari e gestori di tappeti erbosi ci chiedono a fronte dell’entrata in vigore di norme regolamentari molto restrittive sull’uso dei fitofarmaci.
La perturbazione fredda proveniente da Est di metà settimana scorsa, che ha portato acqua e neve fino in pianura, ora è solo un ricordo e finalmente, è tornato a splendere il sole. Le temperature aumentano lentamente e il clima è caratterizzato da escursioni termiche tra notte e giorno. Le minime non scendono sotto lo zero e le massime oscillano tra 13-16 gradi.
Nei giorni scorsi ho potuto fare vari sopralluoghi tra giardini e campi sportivi
Il prato si sta risvegliando!!!
Le foto ne sono la testimonianza ed è ora di mettere mano al prato.
Siamo in tardo autunno e proprio in questi giorni si abbatterà sulla nostra penisola una perturbazione fredda. Fino ad ora Novembre fino è stato molto caldo e anomalo ma tra poco questo quadro inizierà a cambiare e di conseguenza ci dobbiamo preparare ad affrontare i primi freddi a carico dei vari tappeti erbosi della nostra penisola.
Innanzitutto, cerchiamo di valutare meglio cosa vuol dire tolleranza al freddo dei prati, non tutte le essenze hanno la stessa capacità di tollerare e tra l’altro (senza entrare in approfondimenti fisiologici e biochimici) si prospettano diverse modalità di affrontare il problema a seconda se trattiamo Microterme o le Macroterme.
Alle Microterme (temperature ottimali tra 18°C e 24°C) appartengono circa l’80% delle specie che compongono i prati in Italia, e come vediamo nella tabella sottostante, le specie più sensibili alle basse temperature sono il loietto e a poca distanza c’è la Festuca arundinacea, mentre tra le più tolleranti si annoverano specie prative, considerate infestanti come Poa annua e Poa trivialis, che ahi noi, proliferano indisturbate nei vari prati in lungo e in largo nella nostra penisola.
Guardate questa Tabella che ho trovato molto interessante. E’ uno studio condotto negli anni, da diversi autorevoli ricercatori di fama che hanno valutato la tolleranza delle vari essenze prendendo come parametro quel valore minimo di mortalità della popolazione prativa che permette la sopravvivenza, espresso in LT50 (valore di temperatura che uccide il 50% del prato).