Malattie del Prato. Ci siamo!!!

Rhizoctonia cerealis
Rhizoctonia cerealis, tipica patologia estiva su Festuca arundinacea. La maggior parte dei miscugli da tappeto erboso diffusi nel nostro Paese

E’ ora di fare attenzione alle prime macchie sul prato. I patogeni fungini iniziano avere le condizioni di temperatura e umidità per sferrare i primi attacchi.

Purtroppo, con l’entrata in vigore di nuove regole sulla commercializzazione e l’utilizzo dei prodotti chimici, abbiamo meno possibilità di lotta e dovremmo concentrarci molto di più sulla prevenzione.

Meno chimico e più biologico questa è la tendenza di quest’anno. Vediamo brevemente di inquadrare le principale malattie stagionali tipiche di maggio e giugno

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Poa annua – il “morbillo verde dei prati”- Flora di sostituzione dei prati

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Poa annua in fioritura

Per Flora di sostituzione s’intendono quelle infestanti, che insensibili ai diserbi selettivi, si sono sostituite a quelle sensibili all’interno di una coltura, o come nel nostro caso, al prato.

Generalmente, sono specie inizialmente diffuse in bordure, fossi, e strade e con il tempo, piano piano, hanno preso possesso della cotica del tappeto erboso.

Una su tutte: Poa annua

La Poa annua è anch’essa una graminacea annuale e perenne, con caratteristiche di estrema ubiquità, fiorisce in continuità per parecchi mesi disseminando semi in grande quantità, poco esigente di tutto eccetto che di fresco, ombra e umido, sopporta i tagli bassi e riesce a fiorire anche a 4 mm.  Non mancano segnalazioni sempre più numerose di  diffusione in areali, sulla carta inospitali al suo sviluppo, come quelle più calde del sud Italia in prossimità delle aree costiere. E’ considerata specie invasiva in tutti i continenti. Si trova fino a 2000 mq di quota.

                                   “Una delle cinque piante più diffuse al mondo”

 

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I Lombrichi nel prato: Che fare?

i coni di terra prodotti dai lombrichi
i coni di terra prodotti dai lombrichi

Danno fastidio solo perché producono numerosi coni di escrementi qua e là nel prato, provocando inconvenienti nella gestione di tutti giorni del prato. Questi coni, a volte prodotti in quantità numerosa (superiore ai cento per mq), si ergono in altezza fino ad interferire con le operazioni di taglio nel caso di tappeti erbosi tagliati ad altezze inferiori al centimetro, riducendo le affilatura degli organi di taglio e peggiorandone la qualità.

In ogni caso, la superficie è sconnessa e rugosa deturpando la qualità del prato e se poi vengono schiacciati dalle ruote del tosaerba e dalle suole delle scarpe, tendono a sporcare i vari camminamenti, portici e marciapiedi.

Insomma sono un fastidio!!

Cosa possiamo Fare?

Riflettete prima di pensare che siano un problema, perché se volete un tappeto erboso favoloso, sano e forte su un terreno asfittico, ristagnante e poco strutturato (la maggior parte dei prati in Italia), non potete fare a meno di questi alleati affidabili. Leggete un po’ questo Link a proposito dell’importanza dei Lombrichi.

Se navigate in rete e cercate “Lombrichi del terreno” trovate un sacco di informazioni riguardo l’anatomia, fisiologia, pesi, numero di anelli di cui sono composti e altre cose, io voglio solo dare qualche consiglio per gestirli al meglio nel prato.

Sono picccoli animali che arrivano a pesare fino a 10 grammi e una lunghezza di oltre i 30 cm. Vivono ben integrati nell’ecosistema del terreno, prediligono i terreni argillosi perché sono umidi facilitando la respirazione che avviene tramite l’epidermide, non avendo i polmoni, soffocano nei terreni asciutti che in quelli con acqua libera.

Sono delle “macchine mangianti”, sono definiti “l’intestino della terra”. La macinazione del cibo non avviene nella bocca, tra l’altro molto piccola perché non hanno i denti e serve solo per afferrare qualsiasi cosa che trovano a portata nel loro cammino, sono ghiotti di batteri, funghi, protozoi e nematodi. La vera e propria azione di macinazione del cibo, avviene in realtà negli stomaci (sono 2) che contengono sabbie e polvere di roccia che grazie ai movimenti muscolari fungono da bocca dentata, sminuzzando il cibo in poltiglia. Poi tutto finisce nell’intestino, dove risiede una ricca flora intestinale che attacca chimicamente il bolo tritato dagli stomaci.

Solo una piccola parte, viene assorbita dalle pareti dell’intestino nei vasi sanguigni, mentre la maggior parte viene espulsa all’esterno dall’orifizio anale. Fate conto che un lombrico produce ogni giorno una quantità di escrementi equivalente al proprio peso.

Gli escrementi di Lombrico sono ricchi di Sostanza Organica e elementi minerali

I fastidiosi coni di escrementi dei Lombrichi, in realtà sono un concentrato di minerali, microrganismi e sostanze utili a migliorare le proprietà fisiche e chimiche del terreno, infatti, contengono il 50% in più di sostanza organica rispetto il terreno circostante oltre che sette volte più Fosforo, dieci volte di Potassio disponibile, cinque volte di Azoto, tre volte di Magnesio e una volta e mezzo di Calcio.

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