Tutto quello da sapere sul taglio – Parte prima-

Sembra banale ma la maggior parte degli errori nella gestione del prato erboso riguardano la scarsa conoscenza alle tecniche di Taglio, oltre che ad altre pratiche che svilupperemo in seguito.

Ecco allora la prima serie di post dedicati al taglio, nella prima parte:

1- Cos’è il taglio dell’erba e perché si fa

2- Esiste una regola per tagliare? 

e nel prossimo post

3- Come tagliare nelle situazioni più difficili.

4- Raccolta sì o no

primo taglio
primo taglio

Cos’è il taglio dell’erba e perché si fa –

Il taglio a carico dei tappeti erbosi, è l’operazione agronomica praticata più di frequente nell’arco della stagione influenzandone la sua durata, utilizzo e qualità.

Il prato verde per diventare bello, attraente e funzionale deve produrre foglie e radici aggredendo lo spazio intorno a sé, sia in larghezza, altezza e in profondità, grazie agli apparati radicali, in tempi più stretti possibile.

Le essenze selezionate da tappeto erboso, migliorate geneticamente negli anni, possiedono la capacità di tollerare l’asportazione della vegetazione tramite il tagli periodico senza manifestare troppe problematiche, in modo da sviluppare una cotica densa e uniforme in breve tempo per permettere il suo sfruttamento sia dal punto di vista tecnico, sportivo e ricreazionale.

Le operazioni di taglio vanno a influenzare la crescita e il comportamento del tappeto erboso soprattutto in riferimento alle tolleranze agli stress ambientali (caldo, Siccità, ombra e malattie) e al suo sfruttamento, rappresentando l’operazione agronomica più delicata per determinarne la sua natura. E’ importante stare attenti e considerare alcune situazioni critiche.

Ricordiamo questo concetto semplice ma pratico: “L’altezza di taglio ottimale per ogni miscuglio di tappeto erboso, è il miglior compromesso possibile tra il suo impiego richiesto da noi e la sua natura, riducendo al minimo l’antagonismo tra l’apparato radicale e la parte aerea. Equilibrio di fondamentale importanza per lo sviluppo sano del tappeto erboso nel tempo

Leggi tutto “Tutto quello da sapere sul taglio – Parte prima-“

Il primo post…

Fabrizio IngegnoliCi stiamo avvicinando all’era del tappeto erboso 2.0, cioè la gestione con il minore impiego di prodotti chimici e la riduzione degli input di coltivazione (concime, acqua, fitofarmaci, ecc.), dunque saremmo noi che dovremmo finalmente capire cosa vuole il prato senza aspettare che deperisca del tutto.

A fronte di questo, ci vuole conoscenza e consapevolezza; in sostanza partire bene e anticipare i problemi. Ho un obiettivo: fornirvi un metodo perché possiate voi stessi produrvi un piano biotecnico finalizzato ad un obiettivo a breve, medio e lungo termine. Ma soprattutto, imparare i tempi che il prato ha bisogno per crescere, radicare, scurirsi, ammalarsi, guarire, ricacciare, chiudere e germinare.

Dopo tanti anni di lavoro ho deciso di fare questo blog per mettere a diposizione la mia esperienza a tutti: da chi combatte per mantenere un prato di Festuca rubra in montagna fino a coloro che cercano di insediare un prato di Paspalum in riva al mare.

Il linguaggio sarà semplice e spero di chiarire le cose più ostiche, strane o difficili che orbitano in questo fantastico mondo del Prato.

Contemporaneamente sono convito che, attraverso l’interazione con voi, nasceranno interessanti spunti di riflessione per continuare la ricerca che porto avanti da oltre 20 anni in questo settore.

Fabrizio Ingegnoli

28 ottobre 2015

PS: Condividi questo post sulla tua pagina FB o dove vuoi.

PPS: Registrati nel form in alto a destra, e rimani aggiornato sui prossimi ricchissimi post.